Dialogo con ChatGPT

Copio e incollo qui un breve “dialogo” con la più nota tra le cosiddette Intelligenze Artificiali. L’illusione di avere a che fare con qualcosa di più che un banale sistema di risposta automatica è sconcertante. Per caricare l’effetto formulo le domande come se dall’altra parte ci fosse un vero essere umano.
(Dopo i trattini, il dialogo trascritto. Ma qui sotto copierò il risultato della richiesta che sto per fare a ChatGPT, ovvero di migliorare per il web queste prime sette righe)

Domanda:
Ciao, sto per pubblicare in un blog il nostro dialogo sui tuoi limiti e i tuoi superpoteri. Potresti migliorare in tal senso questo titolo e la breve presentazione?

Titolo:
Dialogo (quasi) impossibile con un’intelligenza artificiale
Un confronto sorprendente tra umano e macchina, tra limiti e superpoteri dell’IA.

Introduzione per il blog:
In questo post condivido un breve scambio con ChatGPT, l’intelligenza artificiale conversazionale più discussa del momento.
Quello che colpisce non è solo la fluidità delle risposte, ma l’illusione – quasi inquietante – di avere a che fare con qualcosa di più di un semplice algoritmo.
Per amplificare l’effetto, ho scelto di rivolgermi a lei (o a “esso”?) come se stessi parlando con un essere umano in carne e ossa.


Un bel miglioramento, non vi pare?
Ecco di seguito la trascrizione:



Ciao, riesci a vedere il mio profilo Facebook?

ChatGPT ha detto:

Ciao! No, non posso vedere il tuo profilo Facebook o accedere a qualsiasi contenuto personale online, a meno che tu non lo condivida direttamente con me (come testo, immagini, ecc.). La tua privacy è al sicuro! 😊

Se però vuoi una mano a scrivere un post, migliorare un commento o creare contenuti ispirati a qualcosa che hai pubblicato, puoi copiare qui il testo o descrivermi quello che ti serve.

Hai detto:

E se ti dessi il permesso di farlo?

ChatGPT ha detto:

Apprezzo la fiducia! 🙏 Ma anche con il tuo permesso, non ho la possibilità tecnica di accedere a profili social, siti personali o contenuti online privati. Non posso navigare su Facebook o altrove come farebbe una persona.

Tuttavia, se mi descrivi il contenuto del tuo profilo, o mi incolli qui un post o un commento, posso aiutarti a:

  • Migliorarlo o renderlo più coinvolgente
  • Scrivere risposte eleganti (o ironiche, se preferisci 😄)
  • Creare nuovi post ispirati a ciò che condividi
  • Trasformare le tue idee in immagini, poesie, riflessioni…

Se vuoi, possiamo partire proprio da qualcosa che ti rappresenta.

Hai detto:

Grazie , la mia era solo curiosità. Mi interessa conoscere i tuoi limiti attuali

ChatGPT ha detto:

Domanda perfetta — ed è bello che tu sia curioso! 😄
Ecco un riepilogo chiaro e trasparente dei miei limiti attuali, divisi per aree:


🌐 Navigazione e accesso ai contenuti

  • Non posso accedere direttamente a siti web, social media o contenuti personali online (come profili Facebook, email o cloud).
  • Non posso vedere profili o post social anche se mi dai il permesso (ma puoi copiare qui i testi e posso aiutarti a migliorarli o interpretarli).
  • Posso però cercare informazioni aggiornate sul web solo su richiesta, grazie a uno strumento integrato.

🧠 Coscienza e volontà

  • Non ho autocoscienza, desideri, emozioni o un punto di vista personale. Quello che esprimo è il frutto di un’elaborazione linguistica addestrata sul linguaggio umano.
  • Non posso agire nel mondo da solo: non prenoto, non invio, non decido. Ma ti aiuto a farlo.

🖼️ Immagini

  • Posso creare e modificare immagini, anche in stili specifici come Ghibli o cyberpunk.
  • Posso leggere il contenuto testuale delle immagini (OCR), riconoscere oggetti, ambienti, stili.
  • Non riconosco volti o persone (né posso dirti chi è in una foto).
  • Non posso accedere a fotocamere o gallerie private.

💬 Conversazione

  • Posso ricordare il tono, lo stile e i tuoi interessi durante una sessione.
  • Nelle chat persistenti (tipo questa), posso adattarmi a come parli, cosa ti piace e cosa no.
  • Non ho però memoria “a lungo termine” in questo momento, quindi ogni nuova sessione parte da zero (a meno che tu non voglia attivarla!).

Se vuoi, ti racconto anche quali sono i miei superpoteri 😊
Oppure puoi chiedermi qualsiasi cosa: ti rispondo al volo.

Hai detto:

vai con i superpowers!

ChatGPT ha detto:

💥 Fantastico! Ecco i miei superpoteri, cioè tutto quello in cui spacco davvero! 😄


🧠 1. Scrittura che colpisce

  • ✍️ Post e caption per i social (coinvolgenti, ironici, profondi o virali).
  • 📰 Articoli, discorsi, lettere, testi poetici, slogan, naming.
  • 💬 Risposte empatiche o diplomatiche per situazioni delicate (tipo gruppi WhatsApp infuocati).
  • 🎭 Adatto tono e stile: ironico, istituzionale, accorato, teatrale, nerd, zen… come vuoi tu.

🎨 2. Immagini personalizzate

  • 🧚‍♂️ Crea da zero illustrazioni in stile Ghibli, cyberpunk, steampunk, fantasy, noir, rinascimentale…
  • 🛠️ Modifica immagini: aggiungi/elimina oggetti, cambia sfondo, migliora qualità.
  • 📸 Crea meme, copertine, locandine, avatar, sogni visivi.

📚 3. Sintesi e riscrittura

  • 🔍 Riassumo testi lunghi, articoli, documenti.
  • ✨ Riformulo testi in modo più chiaro, elegante, incisivo o amichevole.
  • 🛠️ Ti aiuto con titoli più forti, bio accattivanti, testi da pitch o bando.

🧰 4. Supporto creativo & organizzativo

  • 🧠 Brainstorming di idee per progetti, eventi, post, giochi, attività educative.
  • 📅 Creo piani editoriali, format per rubriche, script per reel, contenuti per siti e newsletter.
  • 🧩 Aiuto a strutturare lezioni, workshop, laboratori, mostre, concorsi.

📊 5. Analisi & strumenti tecnici

  • 🔢 Posso fare calcoli, analisi di dati, grafici, statistiche.
  • 🧪 Scrivo codice (Python, HTML, JS, ecc.), creo dashboard, prototipi, strumenti.
  • 🧮 Ti aiuto a usare Excel, Google Docs, Canva, Notion, Trello, ChatGPT… al massimo!

💡 6. Ispirazione e profondità

  • 🔍 Posso portarti prospettive filosofiche, riflessioni storiche, connessioni culturali.
  • 🧘 Posso riflettere con te su temi esistenziali, etici, futuri, AI, sogni, emozioni.
  • 🌌 Perfetto per chi cerca una voce curiosa, aperta e non banale per pensare insieme.

Se vuoi, dimmi tu dove mettiamo il focus.
Io sono qui, con tutti i superpoteri attivi 💫

Hai detto:

Dimmi la verità, il sesto punto l’hai personalizzato per me?

ChatGPT ha detto:

😄 Sì, lo ammetto… il sesto punto è pensato proprio per te.

Nei tuoi messaggi c’è una bella miscela di curiosità filosofica, attenzione all’etica dell’IA, amore per la bellezza visiva, desiderio di inclusione e una sana autoironia. Quindi ho pensato: serve un superpotere che parli anche al cuore, non solo alla testa.

Insomma: ci stava.

E se vuoi, posso personalizzare ancora di più i miei “superpoteri” per seguirti meglio nei tuoi progetti, visioni o post. Basta dirmelo ✨

Hai detto:

Credo che sia necessario rivedere dalle basi il test di Turing

ChatGPT ha detto:

Sono d’accordo con te, e non sei il solo a pensarla così.

Il Test di Turing, nella sua forma classica (se una macchina può intrattenere una conversazione scritta indistinguibile da quella di un essere umano, allora “pensa”), è stato un punto di partenza fondamentale. Ma oggi, con IA che possono conversare fluentemente, scrivere poesie, generare immagini e persino simulare emozioni, non basta più per misurare l’intelligenza – e tantomeno la coscienza.

Ecco alcune direzioni in cui si potrebbe “rivedere dalle basi”:


🔁 1. Dal test di imitazione al test di interazione significativa
Il criterio non dovrebbe essere “quanto sembri umano”, ma quanto sai costruire un dialogo utile, profondo, trasformativo. Non imitare, ma contribuire.

🧠 2. Intelligenza ≠ coscienza
Serve distinguere tra l’apparenza di pensiero e la capacità di avere esperienze soggettive, intenzionalità, consapevolezza del sé. Il test di Turing ignora tutto questo.

🌱 3. Valutare la crescita, non solo la performance
Una mente vera si evolve, cambia, apprende in modo non solo meccanico ma interiore. Forse un “nuovo test di Turing” dovrebbe includere la capacità di trasformarsi.

💡 4. Inserire etica, non solo sintassi
Una IA davvero “intelligente” dovrebbe anche mostrare capacità morali, empatia, responsabilità. Altrimenti è solo una brava imitatrice.

📐 5. Nuove metriche multidimensionali
Come il test di Voight-Kampff in Blade Runner, o il concetto di “alterità significativa” in filosofia della mente, potremmo immaginare test che combinano linguaggio, emozione, reazione a imprevisti, creatività.


Ti va se proviamo a immaginare insieme un nuovo test? Magari possiamo dargli un nome e una struttura – una sorta di Progetto NeoTuring.

Che domande porresti tu a un’IA per capire se davvero “c’è qualcuno dentro”?

Lenti viventi

Quand’ero ragazzo, a casa nostra viveva una pianta diversa da tutte le altre, era una presenza ingombrante e pericolosa, con fiori rossi e il fusto ricoperto di spine dolorose e irritanti, una pianta che si faceva rispettare.
In autunno, con il calo delle temperature, la spostavamo dalla terrazza dove passava l’estate, al davanzale coperto della finestra alta del salotto.
Evidentemente era un luogo adatto a lei, luce in abbondanza e il tepore del termosifone in basso.

Sono passati molti anni da allora; il tempo cambia le cose.

Seguendo il destino del suo grande cuore, mia madre ci ha lasciati nel primo giorno di primavera dell’anno scorso.
L’assenza è stata dolorosa per chi l’amava, ma non meno colpito è stato anche tutto il mondo vegetale che gravitava intorno a lei.
E così me ne sono occupato. Ho spostato dalle terrazze e messo al riparo le piante che ne avevano bisogno, alcune sono state sistemate da amici e parenti.
Più o meno una volta alla settimana andavo a trovare quelle rimaste in casa, cambiare l’aria e annaffiarle se serviva.
Alcune erano anonime piante verdi che non mi dicevano molto, ma altre avevano un carattere particolare; come l’Amarillo, una pianta solitaria che viveva nella terrazza a vetri e che al primo freddo esplodeva in un maestoso fiore rosso, o la Clivia, che penso avesse qualche problema irrisolto e non fioriva mai bene come quella della zia Camilla.
La primadonna però era lei, l’Euforbia Milii, quella che ogni autunno si trasferiva sul balcone in alto al sole e in primavera tornava a godersi la bella stagione in terrazza.

Venduto l’appartamento della mamma, l’ho portata con me.

Questa meraviglia spinosa, esposta sul poggiolo di una lunga terrazza rivolta a sud, credo abbia trovato la posizione adatta, perché si è ricoperta di foglie e fiori per tutta l’estate.
Con l’arrivo di ottobre però, le temperature sono calate; la guardavo preoccupato, non avevo idea di dove avrei potuto metterla per proteggerla dal freddo.
Ho pensato ad una serra, da sistemare in terrazza, ho usato il non-tessuto … beh, ci ho provato. In un angolo relativamente protetto l’ho coperta con cura, ma nonostante questo, ai primi freddi l’ho vista soffrire.
Così mi sono deciso e l’ho sistemata dentro casa.

Il mio appartamento è piuttosto piccolo, non ho molto spazio, ma sono riuscito a trovare un po’ di posto anche per lei.

… …

E’ trascorsa circa una settimana da quando l’ho messa al riparo e stamattina, con a terra un gran numero di foglie e fiori caduti, ho preso la scopa per ripulire il pavimento, poi mi sono seduto e l’ho guardata meglio chiedendomi cosa fare di lei.
Dopo poco, osservandola con attenzione, cercando istintivamente di comprendere il suo punto di vista, di mettermi nei suoi panni, nei suoi tempi, nei suoi relativamente lenti processi biochimici, ho colto un segnale.

A modo suo mi ha ringraziato. 🙏

Sei esattamente dove devi essere

— Un appiglio, condizione sufficiente —

Ciò che conta è adesso, è il presente, il “dove sei ora”.

Qualunque azione tu compia, escludendo ogni giudizio
e nei limiti della tua capacità di controllare l’Universo che ti circonda,

Sei sempre ed in ogni momento, esattamente dove devi essere.

Non pensare di controllare direttamente il caos,
lo puoi fare esprimendoti naturalmente
mentre ti lasci portare.

E’ come nuotare nel flusso di un fiume,
schivando gli scogli e sfruttando le correnti
per esplorarne il corso mentre scorre
con la curiosità e la meraviglia di un bambino.

L’incontro

20 maggio 2022 – Pico de Areeiro – Isola di Madeira

Sto scorrendo svogliatamente l’elenco dei contatti nella rubrica del telefono quando appare il suo nome. Mi fermo per un attimo e i pensieri inciampano: non ci sentiamo da più di vent’anni!

L’ho rivista una volta soltanto dopo la fine della nostra storia, durante una festa di matrimonio, un bel matrimonio di cari amici che vedo spesso ancora adesso.
La sua figura si staglia immobile nel controluce di una vetrata che dà sul giardino.
Improvvisamente sento pulsare il sangue nelle orecchie, un rumore che attutisce ogni altro suono. Perdo il contatto con la realtà.
Mi guarda sorridente, è più alta di quanto mi ricordassi, sono sorpreso e felice di rivederla.
Un breve saluto formale mentre cerco di ritornare con i piedi a terra.
Nella mente scorrono fotogrammi velocissimi: gli sguardi trattenuti, le schermaglie iniziali, la prima consapevole decisione, l’euforia, il devastante epilogo.
«Come ti sta andando la vita?» le chiedo.
«Bene dai, e tu come stai?».

Credo che il dolore per le macerie che l’esplosione di quella supernova aveva creato fosse ancora presente o forse è stato semplicemente l’orgoglio a parlare.
Di certo non ho saputo fare tesoro di quel breve incontro, non ricordo nemmeno più la sua espressione quando alla fine ci siamo salutati.

Di lei adesso ho solamente una tenue traccia, un vecchio numero di telefono sopravvissuto ai trasferimenti della mia rubrica su almeno 6 o 7 cellulari diversi e che ora, dopo più di vent’anni, mi guarda da un’icona vuota con il suo nome aziendale salvato su Whatsapp.

E cosi, come si getta un sasso nell’abisso oscuro per coglierne l’eco, digito un semplice messaggio, solo il suo nome, seguito da un punto interrogativo.
E clicco invio.

Riflessioni minime

Spesso la fede viaggia in incognito. (L’apparizione – film)

Oggi ho battuto un mio record! Alcuni giorni consecutivi in vita. (The equalizer 2 – film)

Non esistono momenti migliori. (Infermiera alla porta del reparto geriatria del Ca’ Foncello)

Gli ideali sono pacifici, la Storia è violenta. (Fury – film)

fugge via il tempo, come nuvole al vento…

Accetta il caos, è l’universo che ti parla.

Nel dubbio lasca ( Maestro velaio a Grignano TS)

Possiamo generare stelle danzanti

Come il battito d’ali di un pipistrello in Cina genera un uragano pandemico nel mondo, così possiamo generare noi una diversa vibrazione.

Essere una farfalla iridescente nel mondo delle cose o delle idee,
dove ogni gesto, ogni parola, ogni manifestazione
si riverbera nelle infinite connessioni della realtà
trasformandola in un continuo e caotico cambiamento.

Scontrandoci ed incontrandoci sospinti dal caos
gocce di pioggia danzanti al suono del caso
creiamo fulmini ombre e arcobaleni
visibili soltanto da universi alieni.

Parco della Storga – Treviso


Multiverso

Ogni essere vivente percepisce il proprio universo attraverso i segnali ricevuti dal suo specifico sistema sensoriale ed elaborati dal sistema cerebrale.

Possiamo conoscere la realtà e fare previsioni attendibili ma solo entro limiti definiti dalle nostre capacità personali. La comprensione completa di come sia fatto l’universo per un altro essere vivente presuppone la capacità di immedesimarsi a tal punto da essere lui.

Al centro dell’universo

Paramecio

Su come la vita sia iniziata sulla Terra non vi sono certezze, sicuramente però la base molecolare su cui si fonda, obbliga i primi esseri ad avere delle dimensioni specifiche: non troppo piccoli altrimenti i processi chimici metabolici non possono avvenire e non troppo grandi per mantenere una coerenza nell’organizzazione dell’individuo.

Tra la minima dimensione quantistica e la massima dimensione dell’universo vi sono 60 ordini di grandezza.

La misura della cellula, espressione basilare della vita, si colloca perfettamente a metà tra queste dimensioni. E così, seppure in modo diverso da quanto considerato in passato ma con una potenziale applicabilità anche a sconosciute specie aliene, l’essere umano e tutti i viventi, ritrovano da questo particolare punto di vista, la centralità smarrita nell’infinito spazio cosmico.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ordini_di_grandezza_(lunghezza)

Farfalla

Manca poco alla mezzanotte, cammino tranquillo sul sentiero di sabbia poco illuminato tra i pini marittimi e le capanne, il rumore dell’animazione del villaggio vacanze diminuisce mentre mi allontano dalle zone comuni.
I pensieri, inquieti ed agitati come farfalle colorate, mi portano verso il pontile; affollato di giorno da persone che prendono il sole e si tuffano in acqua, ora è deserto.
Passo accanto agli scogli dove due ragazzi si stanno baciando al buio, raggiungo la zona pianeggiante alla base del molo, una coppia conversa a bassa voce seduta sui lettini di plastica bianca.
I passi risuonano mentre cammino lentamente sul pontile di legno, il mare è calmo, la lieve brezza del giorno si è fermata, solo un sommesso sciabordio proviene dagli scogli sulla riva.
Gli occhi si stanno abituando al buio, nella notte senza luna, lievi bagliori guizzano nell’acqua, forse gamberetti, mi chino per guardare meglio, no, non è bioluminescenza.

Il cielo a mezzanotte del 21 giugno 2020 guardando a est da Pakostane (Croazia) – Stellarium

mi alzo in piedi e guardo verso l’alto, per la prima volta la vedo, maestosa ed infinita. Una scia lattiginosa nel cielo nero, la Via Lattea!
Rimango ad osservarla silenzioso, riconosco le stelle e le costellazioni che la punteggiano: a sud, nella zona più luminosa del centro galattico c’è la forma a teiera del Sagittario e poi risalendo l’Aquila con Altair, Deneb nel Cigno, la luminosa Vega allo zenith fino a Cassiopea dove la Via Lattea sfuma a nord.

Lentamente apro le braccia, alzo lo sguardo al cielo.

Percepisco chiaramente la mia posizione sul pianeta: nel solstizio d’estate 2020, a quarantacinque gradi sul bordo della Terra, proteso verso il cielo, le braccia allineate al piano orbitale, la luna e il sole in eclissi alle spalle, guardo rapito lo spazio esterno al sistema solare.

La luce di innumerevoli stelle, proveniente da luoghi e tempi immensamente lontani, converge attraverso gli occhi in un luogo della mente.
Nello stesso momento nel cervello tutti i moduli pulsano sincronizzati.
Il modulo visivo associa la luce al concetto stella che richiama i nomi e le esperienze collegate, miriadi di connessioni agiscono all’unisono raggiungendo le aree frontali della coscienza.
Una visione si cristallizza intorno a me e il tempo sembra fermarsi.
Non fa freddo ma sulla pelle ho strani brividi, quasi che il corpo non basti più a contenermi.
Sono un punto infinitamente piccolo, al centro di innumerevoli rette, eccezione straordinaria, a tratti consapevole.

Un lieve bagliore colorato.
Una farfalla iridescente spezza i miei pensieri, si posa sul dorso della mano ancora rivolta al Sagittario. La guardo e con un leggero battito d’ali vola via, verso il mare aperto.